"Moria del Kiwi: a che punto siamo con la ricerca?"
Pubblicato da Marcello Bellini srl in Moria del Kiwi · 3 Ottobre 2023
Tags: Moria, del, kiwi, microrganismi, oomiceti, Patogeni, Phytophytium, Ricerca, Università
Tags: Moria, del, kiwi, microrganismi, oomiceti, Patogeni, Phytophytium, Ricerca, Università
"Moria del Kiwi: a che punto siamo con la ricerca"
Reggio Calabria 28 settembre 2023
EVOLUZIONE DELLA MORIA DEL KIWI E COMPRENSIONE DELLE CAUSE BIOTICHE E ABIOTICHE.
Relazione a cura del Prof. Davide Spataro dell'università di Torino e Luca Nari di Fondazione Agrion.
(Un breve riassunto di quello che abbiamo capito.)
Dal 2016 al 2023 sono stati isolati degli oomiceti appartenenti al genere Phytophytium: questo Phitophytium non è molto noto alla letteratura scientifica, però è un genere di oomiceti e funghi che amano l'acqua e sono a metà tra Pythium e Phytophthora.
Nei test da laboratorio è stata isolata sempre una specie prevalente, seguita poi da altre tre specie di Phytophytium.
Ma quali sono le caratteristche delle Phitiacee?
Sono quella di produrre delle zoospore che si muovono in acqua, quindi hanno bisogno di un mezzo acquoso e sono favorite da temperature medie abbastanza alte intorno ai 25 gradi.
Quindi l'aumento della temperatura del terreno e l'eccesso di irrigazione favoriscono lo sviluppo di questi microrganismi che possono causare marciume radicale contribuendo quindi alla moria del Kiwi. Ne consegue che la moria non è causata solo da questi microrganismi, ma questi contribuiscono ad accelerare il decadimento delle piante.
In realtà, negli ultimi 7/8 anni, questi Phytophytium si sono diffusi in tantissime colture e spesso danno sintomi simili, quindi questa moria del kiwi, potrebbe essere considerato è un po’ "apripista"; quindi ci sono altre colture che possono essere colpite.
Si pensava che la moria stesse colpendo solo in Italia, la Turchia, in realtà, da qualche anno segnala delle morie simili; non ci sono articoli pubblicati ma parlando sia con ricercatori Spagnoli che Greci, la moria è presente sia in Grecia che in Spagna.
Moria del Kiwi: i test in campo e in laboratorio:
In Piemonte sono stati campionati terreni di impianti con moria confinanti ad impianti sani che non manifestavano moria; facendo un'analisi molecolare del microbioma si ottengono risultati simili per quando riguarda batteri e funghi nel terreno, ma negli impianti con sintomi di moria c'è la presenza di oomiceti in particolare Phytophytium Vexans.
Per verificare che i Phytopythium isolati fossero realmente patogeni, sono state eseguite prove di patogenicità: sono state prese piante allevate in vasi sterili, ed inoculate con il Phytophytium Vexans e associando fasi di sommersione in acqua delle radici.
Effettivamente, la combinazione dei due fattori (inoculazione dei patogeni e sommersione in acqua) portano allo sviluppo della moria, quindi alla morte molto rapida delle piante allevate in vaso.
Quindi il patogeno che hanno trovato negli impianti di Kiwi, per tre quarti degli isolati è rappresentato dal Phytophytium Vexans, a seguire Phytophytium Litorale ed infine Phytophytium Chamahyphon.
Questi oomiceti amano temperature abbastanza alte del terreno e si muovono in acqua, quindi sono favoriti da queste condizioni.